I colori del tuo brand non li scegli tu

I am feeling blue, diceva sempre Marco, un mio vecchio compagno di università depresso quando voleva giustificare la sua pigrizia. Non è una cosa rara associare uno stato d’animo a un colore; quando uno si sente blu, tendenzialmente è un po’ giù, ma è una cosa che deriva in toto dalla cultura americana, qui in Italia è più facile usare il nero. Sono nero, se sono arrabbiato, di umore nero se sono anche un po’ triste.

Ogni colore infatti ha un significato. Non intrinseco solitamente, ma influenzato da fattori storico sociali, oltre che dalle immediate reazioni che stimola (ricordiamoci che anche in questo caso però c’è un retaggio culturale che le guida).

Quando decidiamo di che colore dipingere la nostra camera da letto o il nostro salotto, ci chiediamo che sensazione vogliamo che rimandi. Vogliamo il giallo per farci sentire allegri e creativi sempre, da quando ci alziamo a quando ci corichiamo la sera, e il verde in salotto per far sapere che il nostro animo è green, è eco-chic.

I colori e il loro significato

Sì, i colori parlano, non smettono mai di farlo e quindi dobbiamo riflettere molto bene prima di sceglierne uno per rappresentare la nostra azienda. Logo, sito web, immagine coordinata, sono già un messaggio implicito di ciò che siamo e di ciò che proponiamo al cliente, non solo in termini di offerta tangibile, ma anche di mood.

Si sprecano gli imprenditori che fanno del proprio colore preferito (o peggio ancora dei colori della squadra del cuore) i colori del proprio brand. Non è saggio, devo dirvelo. Non è una scelta che va fatta di pancia! Se l’irrazionalità è pericolosa già nei sentimenti, figuriamoci in affari, per carità. Esistono delle regole, non solo psicologiche ma anche banalmente estetiche.

I colori interagiscono tra loro, alcuni in maniera positiva per l’occhio e quindi per la nostra mente, altri in maniera meno efficace, se non fastidiosa.

Quindi step n.1 capire cosa vuole comunicare il nostro brand, senza fare l’errore di identificarlo con noi stessi o con le persone che ci lavorano. L’azienda è un’entità terza con la sua personalità che può essere anche volutamente molto diversa da noi come individui… se può tranquillamente esistere un titolare di pompe funebri molto allegro nel suo privato, difficilmente esisterà un’immagine coordinata di pompe funebri che sfrutti tutti i colori dell’arcobaleno. Business is business.

Pensate, inoltre, che esistono diversi livelli di complessità. Alla base ogni colore ha una inclinazione “naturale”, il rosso è energia, il viola è glamour, ecc. Ma l’immagine di un’azienda comprende quasi necessariamente più di un colore. E qui la faccenda si complica. E arriva lo step. n.2: la corretta scelta dei colori aziendali dev’essere necessariamente frutto di uno studio di mercato ragionato sulla volontà di posizionamento del brand e sulla capacità del cliente di coglierne le giuste intenzioni. Si tratta di un processo che non può avvenire leggendo questo articolo o guardando uno schema riassuntivo delle emozioni che i colori suscitano. Occorre fare uno step in più e rivolgersi a chi lavora da anni per studiare immagini aziendali coerenti e di successo.

Chiudi gli occhi e immagina la tua azienda in una grande stanza. Di che colore vedi le pareti e tutti gli arredi? Ripeti questo giochino con tutte le figure chiave della tua azienda, e magari anche con qualche cliente, e raccogli i loro commenti. Potresti scoprire quanto la realtà sia distante dalle aspettative e quanto tu possa aver bisogno di intervenire per avvicinare il percepito con il reale.

Non esitare a contattarci per parlarne insieme.

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