La SEO è migliorata con testi fatti dalla AI?

Cos’è davvero la SEO?

Se cercate su Google cosa significa SEO, la maggior parte dei risultati vi dirà che si tratta di un insieme di tecniche per migliorare il posizionamento di un sito sui motori di ricerca. Ma se scrivete semplicemente “SEO” su Google, troverete una definizione più precisa fornita direttamente da Google:

SEO è aiutare i motori di ricerca a capire i tuoi contenuti e aiutare gli utenti a decidere se visitare il tuo sito tramite un motore di ricerca.” (fonte: Google Developers)

La SEO, quindi, non riguarda solo i motori di ricerca, ma anche gli utenti. Questo significa che i contenuti devono essere chiari, utili e capaci di attrarre le persone, non solo gli algoritmi.

L’AI può migliorare la SEO?

La risposta breve è: sì, ma con riserve. L’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo per creare, ottimizzare e rendere i contenuti più fruibili, ma non può sostituire completamente il lavoro umano. Perché? Perché i contenuti generati dall’AI spesso mancano di un elemento essenziale: l’human touch.

Come usare l’AI per migliorare la SEO

  1. Ottimizzazione dei testi esistenti: Scrivete un contenuto pensando ai vostri clienti e poi utilizzate l’AI per migliorarne leggibilità e struttura.
  2. Suggerimenti per parole chiave: Chiedete all’AI di analizzare il vostro testo e proporre termini che migliorino la visibilità sui motori di ricerca.
  3. Analisi dei dati: Le AI moderne possono analizzare i dati di comportamento degli utenti e suggerire miglioramenti per i contenuti del sito.

Ad esempio, un cliente di Dreamers Agency ha utilizzato l’AI per riscrivere i testi di una pagina di prodotto. Il risultato? Un aumento del 35% del traffico organico in tre mesi.

I limiti dell’AI: perché non può fare tutto

Nonostante i suoi vantaggi, l’AI ha dei limiti. I testi generati sono spesso troppo perfetti: ordinati, lineari, ma privi di quella naturalezza che li rende autentici agli occhi degli utenti. Inoltre, i motori di ricerca stanno diventando sempre più bravi a identificare i contenuti generati automaticamente.

L’importanza del “tocco umano”

Gli utenti non sono macchine, ma persone. Quando visitano un sito, cercano autenticità e contenuti che parlino alle loro esigenze. Per questo, è fondamentale che dietro ogni testo ci sia una mente umana capace di dare forma a idee e valori.

Un esempio concreto: un’azienda che vende arredamento ha utilizzato un mix di testi generati dall’AI e contenuti originali scritti dal team di copywriter. Risultato? I post più letti erano quelli che includevano storie personali e consigli pratici scritti da persone reali, non dall’AI.

La risposta definitiva

Quindi, l’AI può migliorare la SEO?
Sì, ma i contenuti devono partire da voi. Usate l’AI come strumento per ottimizzare, ma non affidatele l’intera comunicazione. Ricordate: la SEO non riguarda solo i motori di ricerca, ma anche gli utenti. E gli utenti sono esseri umani, non algoritmi.

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