Il garum di Scaurus: quando un’anfora valeva più di un logo

Il porto di Pompei brulica di voci. L’odore acre del pesce in fermentazione si confonde con quello del sale e delle stoffe. Un carrettiere scarica anfore da una barca a fondo piatto, le mani sporche di terra e di mare. Sono tutte uguali: alte, affusolate, ben sigillate con resina e cera. Ma su una di […]