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Impresa: distinguersi senza ‘megafono’ grazie all’arte. Nel panorama di comunicazioni ripetitive che ogni giorno annoiano la nostra navigazione, e assordano la nostra percezione, la vera distinzione nasce da un dialogo autentico, progettuale, mirato. 

Se esiste ancora un linguaggio capace di attraversare il rumore e farsi percepire, senza bisogno di spiegarsi troppo, questo è il linguaggio dell’arte.

Con la sua capacità di vibrare oltre le parole, apre una via per far percepire l’identità aziendale in modo profondo, originale, divertente, stupefacente.

Chi sceglie di collaborare con artisti o di ospitare progetti culturali nell’impresa, crea relazioni significative anziché semplici operazioni di marketing copia-incolla e usa-e-getta

Il modello dei grandi committenti di un tempo, i famosi mecenati, diventa attualizzato: sostenere processi creativi che riflettono valori condivisi dalla comunità in cui l’azienda si inserisce. Così nasce un racconto che unisce comunità e innovazione, in pieno spirito di responsabilità sociale (con vantaggi economici e fiscali notevoli di cui vi parlerò nei prossimi articoli).

Arte e senso di comunità

Investire in progetti culturali significa praticare un nuovo umanesimo d’impresa: coltivare ambienti di lavoro che valorizzano la creatività, promuovere iniziative che avvicinano persone e territori, favorendo connessioni tra stakeholder, clienti e collaboratori: un percorso che rafforza la coesione interna e la reputazione esterna.

In modo pratico?

Individuare ambiti di collaborazione con artisti o iniziative culturali in sintonia con la visione-missione aziendale.

Integrare l’arte negli spazi e nelle comunicazioni in modo non solo ornamentale, ma con un progetto chiaro.

Misurare l’impatto in termini di coinvolgimento, reputazione e relazioni, per costruire un capitale culturale condiviso.

In un contesto in cui molti replicano formule standard, chi sceglie l’arte crea un’esperienza che resta. 

Megafonare a tutta voce? Pagare più megafoni come trombe urlatrici? Assordante → non serve: basta lasciare che l’identità emerga attraverso progetti autentici, generando valore duraturo per l’impresa e per la comunità.

L’arte ha la capacità di fare ciò che nessun piano marketing può ottenere con la sola strategia: farsi ricordare come esperienza che resta nei sensi, nelle emozioni, nei ricordi, più di uno slogan.

Articolo di Deborah Mendolicchio

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