Il Terzo Settore non è l’Antistato: ragionamento e architettura degli Enti.

Il Valore Nascosto della Riforma

Con questo articolo, Dreamers Agency inaugura un percorso di riflessione sul marketing, la comunicazione e gli approcci strategici del Terzo Settore (TS). Un universo complesso, pulsante e vitale, che merita un’analisi chiara e onesta.

Nonostante la Riforma del Terzo Settore sia ormai in vigore da diversi anni, è innegabile che permangano molte riserve. Capita spesso di sentire che lo Stato, con le sue leggi e i suoi adempimenti, abbia solamente complicato una realtà che, prima, era più snella e semplice. In parte, forse, è vero. Ma c’è un punto che non possiamo ignorare, un elemento strutturale che cambia totalmente la prospettiva:

Non si è obbligati ad aderire al Terzo Settore per fare associazionismo. Ma se si vuole accedere a determinate agevolazioni fiscali, partecipare a bandi pubblici e intercettare fondi (dal 5xMille ai finanziamenti europei, fino alle risorse private), allora l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) è un passaggio obbligato.

Adesione: Mettersi in Condizione di Accogliere

Aderire al Terzo Settore e adeguarsi alla sua architettura normativa non significa farsi trascinare in un labirinto burocratico per il gusto di farlo. Significa, invece, scegliere di mettere la propria organizzazione al passo con i tempi e, soprattutto, renderla disponibile e trasparente per accogliere aiuti e sostegni volti al raggiungimento del suo scopo principale.

Il Terzo Settore non è l’Antistato, né tantomeno un modo per “evadere” da responsabilità o regole. È, al contrario, un punto fermo e insostituibile nella società di oggi. Gli Enti del Terzo Settore (ETS) sopperiscono a quelle attività che lo Stato, per limiti di risorse, di flessibilità o per natura intrinseca, non può o non riesce a presidiare con la stessa capillarità.

Assistenza, aggregazione, tutela ambientale, cultura, sport sociale: tantissime sono le attività cruciali che sono oggi presidiate, e talvolta sostenute unicamente, dalla rete degli ETS.

L’Architettura ETS: Chiarezza e Diversità

È proprio in virtù di questo ruolo cruciale che gli ETS devono adottare un ragionamento particolare. Devono approcciare la loro realtà in modo strutturato e sistematico, ma con la possibilità di lavorare con semplicità e chiarezza. La trasparenza non è un optional, ma un requisito fondamentale per dimostrare di essere soggetti credibili e affidabili per donatori, istituzioni e stakeholder.

Gli ETS:

  • Danno lavoro e formano professionisti;
  • Forniscono sostegno a categorie fragili e forniscono servizi essenziali;
  • Danno opportunità di crescita personale e sociale;
  • Fungono da unione per persone che condividono lo stesso desiderio, passione o attitudine.

Il Mondo Vario dell’Associazionismo

Tuttavia, ogni ETS è un mondo a sé. Molto spesso, enti diversi che perseguono lo stesso scopo (ad esempio, l’assistenza agli anziani o la promozione della lettura) si muovono e lavorano in modi profondamente diversi. Perché? Perché sono fatti da persone diverse che declinano il proprio volontariato, le proprie competenze e il proprio tempo in maniera unica.

La Sfida di Marketing e Comunicazione

Questo livello di eterogeneità pone una sfida cruciale per chi si occupa di comunicazione e marketing per il Terzo Settore.

Non si può pensare che lo stesso servizio, la stessa strategia di comunicazione o lo stesso piano di marketing possa andare bene indistintamente per tutti gli ETS, anche se questi perseguono scopi nominalmente identici.

Bisogna tenere conto della dimensione, della struttura organizzativa (più o meno volontaristica), del budget, della storia e, soprattutto, dell’identità emotiva e razionale di ciascun ente.

Il Nostro Impegno con Dreamers Agency

L’obiettivo di questa serie di articoli è triplice:

  1. Fare chiarezza sui concetti fondamentali del Terzo Settore e del suo framework operativo.
  2. Raccontare cosa noi di Dreamers Agency facciamo in questo ambito, condividendo le nostre esperienze e i nostri case study.
  3. Aprire un ragionamento collettivo sul marketing e la comunicazione fatta dagli ETS (come possono migliorare l’uso dei propri strumenti) e fatta per gli ETS (come noi professionisti possiamo aiutarli a raggiungere i loro obiettivi in modo etico ed efficace).

Vi aspettiamo per il prossimo approfondimento!

Articolo di Alessandro Villa

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