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Le regole d’oro di un network di valore: ispirarsi al Johnson Club

Quando penso a che cosa renda veramente forte un network, mi viene naturale tornare a un esempio storico che abbiamo già sfiorato nei nostri precedenti articoli: quello del Johnson Club, fondato nel 1764 da Samuel Johnson e Joshua Reynolds.
Questa storia non è solo una curiosità del passato: i principi su cui quel club si fondava sono sorprendentemente attuali e possono insegnarci molto anche oggi, in un’epoca di cambiamenti accelerati come la nostra.

L’idea di Johnson e Reynolds era semplice ma potentissima: creare un luogo dove la compagnia, la discussione stimolante e la diversità di competenze fossero gli elementi fondamentali.
Non si trattava di organizzare conferenze o dibattiti formali: l’obiettivo era permettere a due persone qualunque, incontrandosi, di trascorrere una serata piacevole grazie alla ricchezza delle loro conversazioni.

Questo concetto, a distanza di oltre 250 anni, è il cuore di ciò che cerchiamo di realizzare anche in Business Roundtable.


I valori fondanti del Johnson Club possono essere riassunti così:

  • Compagnia intellettuale: il networking non deve essere una gara a chi parla di più o a chi vende meglio, ma uno scambio autentico di idee, esperienze e punti di vista.
  • Diversità di competenze: un network di valore non è composto solo da persone del tuo stesso settore. È fatto di avvocati, ingegneri, architetti, imprenditori, artisti, consulenti… È la varietà a rendere la conversazione ricca e imprevedibile.
  • Conversazione al centro: non servono presentazioni infinite o palchi prestigiosi. Basta una tavolata, un pranzo, un aperitivo, in cui le persone si sentano libere di confrontarsi in modo informale e autentico.
  • Amicizia come valore: oltre al business, un buon network crea anche legami personali. Non bisogna mai sottovalutare il piacere di frequentare persone che si rispettano e si stimano, anche al di fuori degli affari.
  • Impatto a lungo termine: Johnson e Reynolds non potevano saperlo, ma il loro Club ha lasciato un segno nella storia culturale. Oggi, costruire un network di valore significa investire su qualcosa che può durare negli anni, generare opportunità e ispirare anche altri.

In un’epoca come la nostra, dove il digitale ha moltiplicato il numero dei contatti ma spesso ne ha impoverito la qualità, ritornare a questi principi è, secondo me, ancora più importante.
Siamo di fronte a una nuova rivoluzione – quella dell’intelligenza artificiale, dell’automazione, della globalizzazione accelerata – che cambia radicalmente il modo di fare impresa.
Proprio come nella Rivoluzione Industriale, oggi servono nuove idee, nuove collaborazioni, nuove visioni.
E queste non nascono da eventi formali o da meeting velocissimi su Zoom, ma da relazioni umane, profonde e fondate sulla fiducia.

In Business Roundtable, il nostro sforzo quotidiano è mantenere viva questa filosofia.
Ogni incontro è pensato non solo per facilitare affari, ma soprattutto per creare ponti tra persone che hanno storie, esperienze e competenze diverse.
Crediamo che il vero valore di un network stia nella sua capacità di far emergere nuove idee, nuove amicizie, nuove opportunità.
Proprio come voleva Samuel Johnson oltre due secoli fa.


Nei prossimi articoli continueremo ad approfondire altri aspetti pratici: come prepararsi a un incontro di networking, come presentarsi al meglio, come mantenere vive le relazioni nel tempo.

Perché costruire un network efficace non è un colpo di fortuna: è una scelta strategica, un modo di vivere il proprio lavoro e le proprie relazioni.

A presto!

Articolo di Massimo Ciprandi

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