Networking nell’era digitale e il contatto umano

Viviamo in un’epoca straordinaria: il digitale ci ha messo a disposizione più informazioni di quante potessimo mai immaginare, ci permette di connetterci con chiunque, ovunque, in pochissimi secondi. Eppure, paradossalmente, proprio l’abbondanza di connessioni digitali ha reso ancora più preziosa e insostituibile la connessione reale, quella dal vivo.

Quando abbiamo creato Business Roundtable, avevamo già chiaro un principio fondamentale: mettere insieme le persone intorno a un tavolo avrebbe avuto un valore enorme, ancora più oggi, nell’era della comunicazione istantanea e dei meeting virtuali.

Il digitale è straordinario: ci consente di ottenere tante informazioni in pochissimo tempo, di accedere a contenuti e conoscenze che una volta richiedevano settimane o mesi di studio.
Ma proprio perché accorcia i tempi, il livello di approfondimento spesso si abbassa.

Un messaggio su WhatsApp, una mail, una call su Zoom: strumenti utilissimi, certo. Ma strumenti che tendono a schiacciare la complessità delle relazioni umane.

Un imprenditore, un vero professionista, non si muove solo per denaro. Se così fosse, la fatica, il tempo e le rinunce che richiede costruire un’impresa non sarebbero mai compensati.
Dietro ogni avventura imprenditoriale c’è qualcosa di più: passione, sogni, fiducia, voglia di condividere un pezzo di strada con persone che si riconoscono.

E tutto questo, dal vivo si vede, si percepisce in modi che nessuna video-call potrà mai restituire davvero.

Dopo la pandemia ho avuto la conferma personale di tutto questo.
Mentre molti colleghi esultavano per la comodità dello smart working, io non riuscivo a condividere il loro entusiasmo.
Per me anche un semplice caffè con i colleghi era un motivo di buonumore, un momento che dava senso alla giornata di lavoro.

Certo, una consulenza, una riunione tecnica si possono fare perfettamente online. Ma costruire una relazione, condividere un progetto imprenditoriale, creare una vera alleanza… è un’altra cosa.

Hai mai sognato qualcuno che hai conosciuto solo in video call?
Io no.
Credo che sia la stessa cosa con le relazioni professionali: senza la presenza fisica, manca qualcosa di essenziale.

Per questo in Business Roundtable abbiamo voluto dare spazio, centralità e ritualità all’incontro fisico.
Ogni quindici giorni, ci sediamo intorno a un tavolo.
Mangiamo insieme, condividiamo esperienze, ascoltiamo storie.
Senza filtri, senza sfondi virtuali, senza barriere.

E questo crea una magia particolare: puoi davvero capire chi hai di fronte, puoi misurare il carattere, la serietà, l’empatia di una persona in un modo che nessuna connessione digitale potrà mai sostituire.

Oggi il mondo offre moltissime alternative per comunicare. Ma non esiste ancora niente che possa sostituire la forza, la profondità e la verità di un incontro dal vivo.
Non c’è piattaforma, app o algoritmo che possa restituire il calore di una stretta di mano, la spontaneità di una risata condivisa, la fiducia che nasce da una conversazione autentica.

Business Roundtable è nato anche per raccogliere tutti quei “naufraghi” delle relazioni reali, come me, come noi, che ancora credono che una buona cena e un buon bicchiere di vino possano essere l’inizio delle migliori collaborazioni e, spesso, anche delle migliori amicizie.

Nel prossimo articolo esploreremo un altro sviluppo interessante del networking: quando fare rete crea nuovo business. .

Perché ogni incontro può essere una porta che si apre.
E sta a noi saperla varcare.

A presto!

Articolo di Massimo Ciprandi

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