Nel precedente articolo abbiamo esplorato la portata rivoluzionaria dell’integrazione dello shopping in ChatGPT dal punto di vista dell’utente. Ora spostiamo lo sguardo fuori dall’aspetto meramente tecnico della AI. Perché questa rivoluzione riguarda in modo ancora più profondo chi lavora nel marketing e nella vendita.
Non devi integrare l’AI: devi parlare con lei
Uno degli errori più comuni che sto leggendo è questo: “ci saranno nuove opportunità per chi saprà integrare l’AI nelle proprie strategie di vendita”. No. Integrare non basta. Devi imparare a dialogare con l’AI. Devi conoscere i suoi parametri, le sue fonti, i suoi limiti. Perché, oggi più che mai, non sei tu che scegli a chi vendere, è l’AI che decide chi vedrà il tuo prodotto.
Il nuovo funnel AI è imprevedibile
Un personal shopper AI può portare dieci utenti diversi verso lo stesso prodotto, ma con motivazioni completamente differenti. Potrebbe consigliare un Dyson V15 a me perché vivo in una casa con animali domestici, a te perché ami la tecnologia e a qualcun altro perché ha problemi di allergie. E per ognuno di noi fornirà pro e contro personalizzati. Il punto è: tu sei pronto ad affrontare questa variabilità?
Ogni prodotto sotto esame, ogni volta
Il Dyson V15 viene presentato con le sue potenzialità: funzione laser, potenza, durata. Ma l’AI segnala anche le critiche: “alcuni utenti segnalano problemi di durabilità”, “il pulsante affatica la mano”, “il supporto post vendita non è rapido”. Oggi tu vendi un prodotto con una scheda. Domani, il tuo prodotto sarà filtrato da migliaia di commenti, recensioni, lamentele e valutazioni. E la tua scheda sarà solo uno dei tanti dati.
Domani il tuo personal shopper ti ha finalmente convinto che il tuo V15 è l’aspirapolvere di cui hai bisogno e che i 599 euro non sono una barriera d’acquisto “perché è ideale per chi cerca prestazioni eccellenti e tecnologie avanzate. Tuttavia, è importante considerare: Peso e maneggevolezza: Potrebbe non essere adatto a tutti, specialmente a chi ha esigenze di leggerezza e facilità d’uso. Durabilità: Alcune componenti potrebbero necessitare di attenzione particolare per evitare usura precoce. Assistenza: Verificare la disponibilità di pezzi di ricambio e l’efficienza del servizio clienti nella propria area“.
La domanda che mi viene alla fine di questo articolo è… Dyson conosce quello che oggi ChatGPT restituisce come “frank feedback” sui loro prodotti? E soprattutto Dyson cosa può fare per rassicurare sull’efficienza del servizio clienti nella propria area?
Come ci si prepara a questo cambiamento indotto dall’AI?
La vera domanda non è più: “come costruisco una scheda prodotto efficace?”. La domanda è: “quali contenuti produco o gestisco oggi per rispondere alle future obiezioni che l’intelligenza artificiale tirerà fuori in fase di scelta?”. Serviranno recensioni verificate, video che anticipano dubbi, risposte proattive nei forum, presenza costante nei contenuti generati dagli utenti. La visibilità del tuo prodotto dipenderà dal valore che avrai costruito attorno ad esso.
Conclusione: serve un nuovo approccio
ChatGPT non è solo una nuova vetrina, è una nuova regia. Il tuo funnel, oggi, inizia in un dialogo. Ma potrebbe finire molto più lontano di dove pensavi. Ogni utente avrà un percorso unico, ogni decisione sarà contestuale. Il tuo lavoro, come marketer, è accompagnare l’AI in quel percorso, fornendole tutto ciò che serve per farti emergere nel momento della verità. Ecco perché non ci troviamo davanti a una “nuova opportunità”. Ci troviamo davanti potenzialmente ad una delle più radicali trasformazioni del marketing digitali da quando esiste l’e-commerce.
p.s. ho la sensazione che ne parleremo veramente tantissimo di questo argomento
Articolo di Alessandro Chiavacci