
Guardare le cose da un altro punto di vista
Oggi ho incontrato un giovane calciatore di dodici anni. Mi ha colpito il modo in cui rispondeva alle domande: aperto, curioso, creativo. Ogni volta che lo ascoltavo, mi accorgevo che
Isabella Bombagi è coach professionista, formatrice e consulente con una solida esperienza nei settori business e sportivo. Nata a Sanremo e trasferitasi a Parma, ha unito studi umanistici a una laurea in Scienze Geologiche. Nel 2016 ha intrapreso la formazione nel coaching, ottenendo la certificazione come trainer presso un’istituzione americana. Da allora, ha lavorato con aziende, professionisti e atleti, integrando competenze in mindfulness, neuroscienze, intelligenza emotiva e project management per favorire la crescita personale e professionale.
Attualmente, Isabella ricopre il ruolo di Education & Training Manager presso Coach Campus, dove è responsabile della didattica, dei docenti e degli allievi. È anche fondatrice di Isabella Bombagi Coaching, una realtà dedicata al coaching individuale e di gruppo, alla costruzione di team di lavoro e alla gestione delle relazioni e dei conflitti. Il suo approccio si basa su un metodo che unisce scienza ed esperienza, visione e concretezza, con particolare attenzione al clima organizzativo e al miglioramento della cultura aziendale.
Isabella crede fermamente che ogni individuo possieda un “superpotere” unico: la propria individualità. La sua missione come coach è guidare le persone nel riconoscere e liberare il proprio potenziale innato, utilizzando strumenti e tecniche interdisciplinari per trasformare le qualità individuali in forza motrice verso il successo e la realizzazione degli obiettivi personali e professionali.

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Quando si conclude un percorso di formazione per diventare coach, si apre una fase nuova. Una fase fatta di entusiasmo e smarrimento insieme. Lo ricordo bene io stessa e lo

Nel mio precedente articolo ho raccontato di come la rabbia, per mesi, mi abbia accompagnata come un’ombra.Non era un episodio isolato o legato a un fatto preciso: era una presenza

Per mesi ho avuto dentro una rabbia che mi faceva compagnia come un’ombra. Non sempre si mostrava con veemenza, ma c’era. Pronta a emergere anche senza invito. Faticavo a gestirla,

“Dovresti fare il coach, sai? Hai proprio la stoffa per questo. Sei uno che ascolta.” Oppure: “Mi hanno sempre detto che ho una grande empatia. Forse è ora che mi

La nostra realtà è unica. Questa è una delle frasi che sento pronunciare più spesso.Anzi, in qualsiasi contesto io vada, la sento dire almeno una volta nelle prime fasi di

Blocchi, fughe, accelerazioni: i segnali che un coaching sta funzionando davvero. Il coaching si regge su tre pilastri: autoconsapevolezza, obiettivi, azione. Senza questi tre, non esiste coaching. Ma chi pensa

Quando la persona inizia un percorso di coaching non sa cosa succederà. Nemmeno io lo so. Anche se ha già fatto esperienze simili, sarà diverso. Perché ogni volta, ogni persona,