Lunedì il Museo Fratello Cozzi si è tinto di verde Kawasaki.
L’azienda giapponese ha infatti scelto di ambientare la consueta cena di gala annuale, organizzata per premiare i concessionari italiani più virtuosi, proprio nella location di Legnano. Quest’anno, poi, Kawasaki festeggia 50 anni sul mercato italiano e ne ha approfittato per fare le cose in grande.
Per noi di Villa Consulting è stata una sfida e un piacere gestire la serata, che è riuscita alla perfezione. Un grande evento come questo è l’occasione ideale per entrare in contatto con un sacco di gente proveniente da contesti diversi ed è difficile e sfidante accontentare tutti.
La sfida, appunto, inizia presto la mattina con l’arrivo degli allestitori e dei fornitori, ognuno con le proprie esigente chiaramente. Richieste che spesso cozzano tra loro in una guerra all’ultimo centimetro. Il nostro compito è quello di essere in parte mediatori, in parte dittatori. Conosciamo molto bene la location e possiamo permetterci di dire con certezza come è meglio disporre alcuni elementi fondamentali oppure quali cose sono assolutamente da evitare per la sicurezza dell’evento. Su questo non possiamo transigere e i 30mila passi percorsi dalla mattina fino a tarda sera sono la testimonianza più evidente della nostra passione.
Ci trasformiamo anche in registi all’occorrenza quando viene fuori qualche intoppo tecnico tra videoproiettori, device di varia natura e formati video. E state certi che di supporto c’è sempre bisogno! L’importante è farsi trovare sul pezzo sempre, esserci sia fisicamente che con la testa. E tutto fila che è una meraviglia tra un bicchiere di Prosecco e una Kawasaki Ninja ZX che sta lì a farsi ammirare in tutta la sua sportività.
ll Museo Fratelli Cozzi è una location così particolare e affascinante che difficilmente delude.
Che tu sia giapponese o italiano, che tu lavori per Kawasaki o Vodafone, quando scendi le scale del Museo e ad accoglierti trovi le tavole imbandite circondate dai modelli Alfa Romeo che hanno fatto la storia, è facile rimanere senza parole. Anche questa volta si è scatenato l’applauso degli ospiti colpiti da tutta quella bellezza sui generis: dove la storia incontra il mito e ti gusti un piatto di tortelli mentre ammiri il profilo del “gobbone”.