Negli ultimi mesi abbiamo parlato a lungo dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dell’impatto che avrebbe avuto sul mondo dello shopping online. Ma il 28 aprile, con un semplice post su X, OpenAI ha sancito ufficialmente l’inizio della rivoluzione. “Stiamo sperimentando modi per rendere lo shopping più semplice e veloce, con funzionalità per la ricerca, comparazione e acquisto di prodotti direttamente all’interno di ChatGPT”, scrivono. Insieme a questa dichiarazione, tre novità: miglioramento dei risultati di ricerca, presentazioni visuali con dettagli e recensioni, link diretti all’acquisto. Ma soprattutto, un messaggio che ha il potenziale di scardinare un intero modello: “i risultati dei prodotti sono scelti in maniera indipendente e non sono frutto di scelte pubblicitarie“.
L’utente al centro, davvero
Il messaggio è chiaro: l’utente torna al centro. Ma stavolta, per davvero. Se l’esperienza su Amazon o Google Shopping è condizionata da sponsorizzazioni e campagne adv, qui OpenAI promette che la scelta del prodotto suggerito dipenderà solo da ciò che è meglio per te, in quel preciso momento, secondo le informazioni che ha. Ed è qui che inizia la vera rivoluzione: un assistente che sa chi sei, cosa hai già chiesto, cosa ti ha convinto e cosa hai messo in pausa.
Una UX conversazionale e fluida
Quello che tanti esperti stanno sottovalutando è la portata dell’esperienza d’uso. Non si tratta solo di avere una schermata con un elenco di prodotti. L’acquisto parte da una conversazione. ChatGPT può diventare il tuo personal shopper sempre attivo, in grado di capire richieste sfumate, guidarti tra modelli, funzionalità e commenti, con una gentilezza e una pazienza infinite. Non devi più destreggiarti tra dieci tab aperti, tra comparatori di prezzo, video YouTube e recensioni sparse. Tutto è in un flusso unico, integrato, fluido.
Il contesto è il nuovo targeting
Fino ad oggi, chi fa marketing ragiona su target, funnel, lookalike audience. Domani, dovremo ragionare sul contesto. Perché l’AI avrà un compito molto diverso: non è solo il tramite che ti mostra il prodotto, ma è il compagno della tua decisione. Sa cosa hai chiesto un mese fa, sa che stai cambiando casa, sa che hai già un carrello pieno in sospeso. E si comporta di conseguenza.
Un esempio concreto: il caso aspirapolvere
Durante un test personale, ho chiesto a ChatGPT di aiutarmi a scegliere un aspirapolvere. Nella prima risposta, un elenco elegante e interattivo con prezzi, funzioni e recensioni. Ma poi, al primo approfondimento, la magia sparisce. ChatGPT torna ad essere una semplice chat. Ma basta questa prima interazione a far intuire la potenza di quello che ci aspetta: l’acquisto di domani sarà un dialogo, non una lista. E la scelta verrà influenzata da recensioni, contesto d’uso, esperienze di altri utenti, non da chi paga per essere in cima.
Conclusione: la rivoluzione silenziosa è iniziata
In molti hanno sottovalutato l’annuncio di OpenAI. Ma quello che stiamo vivendo è l’inizio di una trasformazione profonda: non più uno shopping guidato dalla pubblicità, ma dalla rilevanza. Non più il cliente che cerca il prodotto, ma il prodotto che si adatta alla storia del cliente. Nel prossimo articolo, vedremo cosa cambia per chi, i prodotti, deve venderli.
Articolo di Alessandro Chiavacci