Cosa abbiamo imparato scrivendo per un anno intero

Lunedì 11 novembre 2024, alle ore 8:38, pubblicavamo il nostro primo articolo sul blog di Dreamers Agency. Un pezzo sulle strategie di vendita, firmato da me. Era il nostro ritorno alla parola scritta, dopo anni di silenzio in cui avevamo lavorato (tanto) per i clienti e pochissimo per noi.

Quel primo articolo arrivava dopo settimane di ragionamenti: abbiamo qualcosa da dire? Ce la sentiamo davvero di esporci? Ci sarà qualcuno disposto ad ascoltarci?

La spinta definitiva ce l’ha data l’evoluzione dell’intelligenza artificiale: una nuova velocità nei processi, più tempo per riflettere, una maggiore libertà nella creazione di contenuti, sia testuali che visivi. Insomma, era arrivato il momento giusto per ricominciare.

12 mesi dopo

Novembre 2025, dodici mesi dopo. Non solo abbiamo superato quello che ci sembrava un traguardo impossibile — tenere un ritmo costante di pubblicazione fino alla fine dell’anno editoriale — ma oggi possiamo dirlo: abbiamo ancora più cose da raccontare di quante ne avevamo all’inizio.

Certo, c’è stata una pausa forzata a cavallo tra agosto e settembre, dovuta alla scomparsa di mia moglie. Ma a parte quella parentesi, non abbiamo mai saltato due appuntamenti di pubblicazione di fila. Qualche contrattempo, qualche buco isolato — certo — ma mai una resa. La regolarità è diventata parte del nostro modo di lavorare.

Da vetrina a giornale

All’inizio, il nostro sito era quello classico: home, servizi, chi siamo, blog in fondo.
Oggi DreamersAgency.it è diventato un piccolo giornale: la sezione blog è centrale, visibile, viva. Perché se vuoi sapere cosa facciamo, non ti servono brochure o elevator pitch: ti basta leggere un po’ dei nostri articoli. Ogni pezzo è un frammento della nostra identità. Ogni riga è una piccola prova del nostro modo di pensare, lavorare, vivere il marketing.

Cosa abbiamo imparato davvero

Abbiamo imparato a usare bene tutti gli strumenti: AI, prompt, documenti condivisi, SEO, Canva, archivi organizzati, automazioni. Abbiamo costruito flussi di lavoro completi e una linea editoriale riconoscibile. Sappiamo quando scrivere, come impaginare, cosa propagare, su quali canali e in quale forma.

Ma la competenza più grande — quella che ci sta cambiando come professionisti — è un’altra.
Abbiamo imparato a pensare. A fermarci, riflettere, collegare, approfondire.
A studiare, selezionare, argomentare.
A scegliere le parole.
E poi a scrivere.

Scrivere ogni settimana 5 articoli è stato (ed è) il nostro modo di coltivare pensiero strategico. Di alimentare idee nuove. Di tenerci aggiornati.
Oggi possiamo dire con serenità che molti dei nuovi servizi che offriamo sono nati proprio così: dalle ore dedicate a scrivere contenuti, analizzare tendenze, osservare con occhi aperti il mondo del marketing.

Noi due, la nostra AI e chi ci legge

Ormai anche ChatGPT ci conosce. Se gli dai uno dei nostri proto-articoli, capisce subito se è di Alessandro Villa o mio.
Ci ha “letti” così tante volte da sapere chi siamo e dove vogliamo andare con ogni pezzo. Ma, come diciamo sempre, gli strumenti sono strumenti. L’AI ci aiuta, ma non decide. Non prende posizione. Non sceglie le parole.

Siamo noi a farlo. Perché, come abbiamo detto di recente a un cliente che ci chiedeva perché sceglierci, la nostra risposta è semplice: perché pensiamo.
Perché, come scrissi nell’articolo del 12 luglio, “Pensare per vendere: funziona davvero”.

E ora?

Grazie. A chi ci ha seguito dall’inizio, a chi è arrivato dopo, a chi ci legge ogni settimana.
La rubrica Alle Radici del Marketing è solo uno dei tanti progetti che abbiamo in serbo.
A breve presenteremo nuove firme, nuove prospettive, e inizieremo a raccontarvi anche del nostro impegno sociale.

Un anno di parole, idee, errori, revisioni, intuizioni.
Un anno di pensiero.
Grazie per averci letti.

Articolo di Alessandro Chiavacci

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