Quando mi chiedono di raccontare cosa facciamo, mi capita spesso di rispondere: “Ci occupiamo di marketing”. E ogni volta mi rendo conto di quanto questa parola, oggi, dica tutto e niente. Qualche settimana fa, durante una riunione di BNI, è successo proprio questo: cinque realtà diverse, tutte a presentarsi con un “io faccio marketing”. La prima reazione? Ammetto che avrei voluto alzarmi e andarmene, convinto che in quella stanza stessimo tutti vendendo la stessa cosa. Poi, però, mi sono fermato a ragionare.

Il marketing è una di quelle “blinking words”, parole che ognuno interpreta in modo diverso. Lo stesso termine può significare mille cose: c’è chi pensa alla pubblicità, chi ai social media, chi ai video o alla SEO. Dipende da chi sei, cosa fai e cosa ti aspetti da chi hai davanti. Se incontri un avvocato, la prima domanda è sulla sua specializzazione. Con un medico fai lo stesso. Nel marketing, invece, sembra sempre che basti dire “faccio marketing” e vada bene così.

Sono avvocato. Specializzato in cosa?

Negli anni, lavorando con tante realtà diverse – avvocati, commercialisti, aziende di ogni settore – ho imparato che la specializzazione è fondamentale. Non esiste nessuno che sappia fare tutto, e chi lo dice spesso sa poco di tutto. Noi stessi abbiamo imparato a raccontare bene cosa sappiamo fare e, soprattutto, cosa non facciamo.

Prendiamo il web. Fare un sito oggi è alla portata di tutti: ci sono template, WordPress, tutorial su YouTube. Ma fare un sito che funzioni davvero, che venda, che accompagni l’utente dove vogliamo, è un’altra storia. Noi abbiamo imparato che la differenza la fa la UX tecnica, quella che non si limita a fare cose belle da vedere ma che lavora sui dati, sui comportamenti reali degli utenti, e ottimizza ogni singolo passaggio.

E sui contenuti? Quante volte mi sono sentito chiedere: “Ma i testi chi li scrive? Il cliente?”. No, o almeno, non ci limitiamo a fare copia-incolla. I testi li leggiamo, li valutiamo, ci ragioniamo sopra. Se non vendono, li riscriviamo. Perché un sito non è solo una vetrina, è uno strumento di vendita. E se non racconta nel modo giusto il prodotto o il servizio, non serve a nulla.

E poi ci sono le sfide più complesse, come l’e-commerce. Chiunque oggi ti dice di saper fare un e-commerce. Ma quanti poi sanno leggere quei dati e usarli per fare strategie di marketing vere? A noi è capitato di applicare le logiche del trade marketing ai dati di un e-commerce. Sembra scontato, eppure ci siamo trovati a spiegare a un’azienda che in una provincia aveva già saturato il mercato e che forse era meglio spostare il budget sulla provincia vicina. L’hanno fatto e i risultati sono arrivati.

Conclusioni

La verità è che ogni cliente è diverso. E ogni agenzia è diversa. L’idea che basti un solo partner per fare tutto è un mito. Collaborare con più realtà, saper scegliere chi fa cosa meglio, è la vera forza oggi. E non è una debolezza, è una visione strategica.

Alla fine, non esiste “il marketing”, esistono tanti marketing diversi. Capirlo è il primo passo per costruire progetti davvero efficaci.

Articolo di Alessandro Villa

Condividi:

Iscriviti ai nostri canali
per rimanere aggiornato

Ecco alcuni titoli della stesssa categoria.